Svezzamento: cos’è e i consigli da seguire

La crescita del figlio rappresenta uno dei compiti più difficili per i genitori, soprattutto in caso di primo figlio, con tutte le preoccupazioni e le ansie che questo nuovo arrivo comporta. Il bambino, infatti, deve costantemente essere seguito nelle innumerevoli e quotidiane sfide che ogni giorno si trova ad affrontare, con le mamme e i papà che devono considerare ogni singolo aspetto del proprio sviluppo fisico, cognitivo e relazionare per renderlo via via sempre più indipendente e autonomo.

Nel periodo neonatale, tra le fasi di crescita più complicate c’è sicuramente quello dello svezzamento, non solo dal punto di vista alimentare, ma anche per quanto riguarda la sfera emotiva, rappresentando forse il primo vero momento in cui il bambino si stacca dalla madre per il proprio sostentamento che, se non gestito al meglio, può portare a ripercussioni psicologiche e a potenziali problemi futuri.

Prima di illustrare alcuni consigli relativi a questo periodo, è bene chiarire cosa si intende per svezzamento. Con questo termine si indica quel processo attraverso il quale si introduce il cibo solido nella dieta di un neonato, sostituendo gradualmente l’allattamento al seno o il biberon. Solitamente, lo svezzamento inizia intorno all’età di 4-6 mesi, quando il bambino si dimostra pronto a sperimentare alimenti diversi dal latte materno o in formula.

I consigli per lo svezzamento

Pur essendo sempre consigliabile affidarsi a un pediatra o a un esperto nutrizionista infantile, esistono alcune indicazioni di base che possono essere portate avanti per realizzare uno svezzamento nel minor tempo possibile ed evitare problemi e traumi al bambino.

  • Scegli il momento giusto: Aspetta che il bambino sia abbastanza sviluppato per affrontare il cibo solido. Solitamente, come dett, questo avviene intorno ai 4-6 mesi di età. Tuttavia, ogni bambino è diverso, quindi osserva i segnali di prontezza del tuo bambino, come la capacità di tenere la testa eretta o di mostrare interesse per il cibo.
  • Inizia con cibi semplici: Comincia con piccole quantità di cibi semplici e facili da digerire, come puree di frutta o verdura. Puoi anche iniziare con cereali per bambini arricchiti di ferro. In questo senso è importante introdurre un nuovo alimento alla volta, aspettando alcuni giorni tra un e l’altro per monitorare eventuali reazioni allergiche, intolleranze o gusti particolari.
  • Gradualità e consistenza: All’inizio, il cibo dovrebbe essere molto morbido e privo di pezzi grandi che potrebbero causare soffocamento. Puoi schiacciare o frullare gli alimenti per renderli più adatti a tuo figlio. Man mano che il bambino si abitua al cibo solido, puoi aumentare la consistenza e introdurre cibi a pezzi più grandi.
  • Offri una varietà di alimenti: Introduci gradualmente una varietà di alimenti per consentire al bambino di sperimentare diversi sapori e consistenze. Puoi partire con frutta, verdura, cereali, proteine (come carne, pesce o legumi) e latticini (se il bambino è abbastanza grande da tollerarli).
  • Attenzione alle allergie: Come detto in precedenza, è importante monitora attentamente il bambino per segni di allergie alimentari. Inizia con pietanze a basso rischio allergico, come mele o pere, e osserva eventuali reazioni come eruzioni cutanee, vomito o diarrea. Se noti qualcosa di preoccupante, consulta subito il pediatra.
  • Stabilisci una routine regolare: Cerca di stabilire e mantenere una routine regolare per i pasti. Offri cibo solido in orari fissi, ma ricorda che il latte materno o artificiale dovrebbero ancora costituire una parte significativa della dieta del bambino fino almeno all’anno di età.

L’importanza di essere pazienti e comprensivi

Oltre ai succitati consigli, un’indicazione che deve essere sempre rispettata riguarda i comportamenti del bambino nella fase di svezzamento. In quest’ottica è fondamentale rendere sempre questo momento un’esperienza positiva e piacevole non solo per il proprio figlio ma anche per noi stessi, attraverso la creazione di un ambiente rilassato, usando cucchiai morbidi e colorati, incoraggiando il bambino a toccare e sperimentare il cibo, e mantenendo un alto grado di pazienza mentre impara a mangiare autonomamente.

Allo stesso modo, è importante rispettare i suoi segnali che dà durante lo svezzamento, alla luce della sua sensazione di fame, sazietà e preferenze alimentari. Non bisogna, quindi, mai forzarlo a mangiare se non è interessato o se mostra segni di essere sazio per evitare la reiterazione di comportamenti oppositivi non solo verso il cibo ma anche verso la figura genitoriale.

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