E-commerce contro negozi: è crisi per i punti vendita fisici

A due mesi dal Natale il resoconto in termini di vendita non è dei migliori. Nemmeno le feste hanno aiutato il commercio: anzi inaspettatamente a dicembre le vendite sono calate dello 0,7% sia in valore che in quantità rispetto al mese precedente. Questo insomma è il trsite dato con cui è stato chiuso il bilancio di questo anno appena trascorso.

Diciamo pure che prescindendo dal periodo natalizio, un sunto del 2018 era stato già effettuato attraverso le analisi del Politecnico di Milano. Ivi tuttavia era stato messo in risalto un particolare curioso, ovvero che levenditre erano sì calate per i negozi fisici, ma invece il boom vero e proprio era avvenuto nel mondo dell’e-commerce. Pare infatti che nel 2018 siano stati spesi 15 miliardi di Euro per l’acquisto di prodotti online (+25% rispetto al 2017), e il 30% erano oggetti di informatica ed elettronica di consumo.

Il bilancio effettuato parava dunque di 23,5 milioni gli shopper italiani che si sono nel 2018 dilettati con gli acquisti sul web (dei quali 17,8 milioni sono soliti effettuare almeno un acquisto al mese). Nel 31% dei casi si compra direttamente da smartphone (+6% rispetto al 2017). In calo invece gli acquisti da pc che sono passati al 62% rispetto al 67% dell’anno precedente.

I dati dell’ISTAT

Dall’Istat si dicono preoccuapti. Risulta infatto che mel 2018 il valore delle vendite al dettaglio sia cresciutto troppo poco (+0,2%) rispetto all’anno prima. Una crescita che è avvenuta comunque in modo troppo eterogeneo. Più nello specifico, se per la grande distribuzione il margine positivo rispetto al 2017 (+0,8%) si è avuto, i piccoli punti vendita fisici perdono quota per il secondo anno di fila (-1,3%).

D’altro canto, cresce il commercio elettronico cnei grnadi centri in maniera significativa (+12,1%), così come è aumentata la vednita al dettaglio del Discount (+4,4%)”.

Parlando soltanto del calo avuto nel mese di dicembre, esso ha riguardato una percentuale pari a 0,7%, un valore a sua volta suddiviso in beni alimentari (-0,6% in valore e -0,7% in volume) e quelli non alimentari (-0,7% in valore e in volume).

L’ISTAT scrive “Nel quarto trimestre 2018, rispetto al trimestre precedente, le vendite al dettaglio registrano un aumento dello 0,1% in valore e dello 0,3% in volume. Le vendite di beni alimentari registrano una variazione negativa dello 0,3% in valore e dello 0,1% in volume, mentre quelle di beni non alimentari aumentano dello 0,2% in valore e dello 0,5% in volume”.

Un rendiconto sulla vednita di beni alimentari e non

Un resoconto su base annua parla invece di vendite del mese soffermandosi di poco sullo shopping natalizio (già largamente gambizzato dal Black Friday di novembre). In una simile circostanza si era stabilita una variazione negativa dello 0,6% in valore e dello 0,5% in volume. Sempre meno sono le vendite di beni alimentari (-0,8% in valore e -1,3% in volume), mentre quelle di beni non alimentari calano a loro volta dello 0,6% in valore e aumentano dello 0,2% in volume.

In particolare sul settore delle vendite di beni non alimentari, ci sono discrepanze di valori su vaste gamme di prodotti. Le vednite si sono basate su tutto ciò che viene catalogato come Altri prodotti (+2,9%) seguito da Mobili e articoli tessili per la casa (+1,9%). Viceversa il calo di vendita inerisce a Prodotti farmaceutici (-3,3%) seguito da Giochi, giocattoli, sport e campeggio (-2,7%).

Tendezialmente comunque, il valore delle vendite al dettaglio è aumentato solo per la grande distribuzione (+0,2%) e viceversa per le imprese operanti su piccole superfici (-2,2%). Di poco cresce il commercio elettronico (+0,6%).

Chi compra sul web

La regsitrazione di vendite maggiori si è avuta nel mondo dell’e-commerce. Gli acquirenti, nel 57% dei casi risultano uomini tra i 35 ed i 44 anni (16% sul totale degli utenti). Viceversa le donne che comprano sugli e-shop sono di una fascia d’età più giovane che va dai 25 ai 34 anni (11% sul totale degli utenti).

A livello geografico, le regioni settentrionali sono quelle che comprano di più, con circa il 49% delle ricerche, seguiti dal 28% del centro, e per il sud con le isole circa 23%.

I prodotti che fanno maggiormente scalpore sono quelli legati all’elettronica e all’informatica. Piccoli e grandi elettrodomestici interessano tutto il nord e parte del centro Italia. E poi ancora aumenta la ricerca sul web di smartphone, anche se in bassa percentuale. Anche in questo caso ad avere la meglio in tutta Italia è il centro, ove si sono contate molte più ricerche rispetto al nord: 285 contro 251 (su uno standard dju mille abitanti), 144 il dato del sud e delle isole. Il futuro insomma è degli e-commerce.

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