La Lega Serie A è totalmente contraria all’applicazione del Decreto Crescita, che in teoria, restringe a chi guadagna una somma di un milione lordo i vantaggi fiscali. A tutti gli utenti che piace scommettere sul mondo del calcio con partite singole o multiple, o desiderano giocare al casinò, in F1 e tante altre categorie offerte dal sito, c’è la possibilità di avere promozioni e bonus che consentono rimborsi, scommesse live oppure volendo spendibili per il gioco del bingo, poker o altro. Inoltre i giocatori appassionati possono anche arrivare ad ottenere un bonus di 1000 euro, dove per avere maggiori informazioni clicca qui. Nel contesto, il presidente della Lega di Serie A Lorenzo Casini, ha scatenato la sua ira con parole offensive a riguardo.
Lorenzo Casini, contro il decreto crescita e l’accordo
Il presidente della Lega Serie A, Lorenzo Casini si è mostrato molto contrario alla proposta del premier Mario Draghi sul Decreto Crescita. Cos’è lo sniffing e perchè è pericoloso? Quindi come riconoscere degli sniffer e l’intercettazione dei dati sul pc? Delle informazioni utili al caso, sono descritte tutte in questo articolo. In effetti, la norma di questo decreto, prevede gli sgravi fiscali per i lavoratori stranieri rimpatriati che non hanno tuttavia due anni di residenza in Italia. Invece per quanto riguarda il calcio, il vantaggio fiscale è solo per coloro che hanno dai 20 anni in su e posseggono contratti da un minimo che parte da 1 milione di euro. Quindi più che altro, per i ragazzi giovani stranieri che fanno parte della Primavera, ma a quanto sembra, Lorenzo Casini, sembrava aver trovato un compromesso a quota 500 mila euro e non l’ applicazione dello sgravio del 50 per cento per i ragazzi che hanno meno di 20 anni.
Le parole di Lorenzo Casini
Nonostante fosse contrario, Lorenzo Casini ha contestato il Decreto Crescita e a sue parole ha dichiarato: ” La Lega di Serie A è impegnata con il governo e i parlamentari per le modifiche del decreto crescita soprattutto riguardo allo sport. Abbiamo fatto tutto nella norma e nello stesso tempo fornito i dati che riguardano contratti, compensi e bonus fiscali, ma comunque 1 milione di euro come somma non è accettabile, perché di qui, c’è vantaggio solo per tutte quelle squadre che hanno maggiori risorse”- conclude Casini.
La contrarietà del Decreto Crescita per la Lega
Nonostante Casini sia contrario dopo aver manifestato a sue parole la contrarietà più che altro, contesta soprattutto il bonus fiscale degli italiani, dove ne commenta così: ” In questi ultimi 3 anni, chi si è trasferito dall’estero ha potuto usufruire del bonus, ma le squadre che ne hanno beneficiato però, sono quelle che hanno i calciatori con minutaggio più alto e quindi tale bonus fiscale risulta in seguito sull’ uso dei calciatori italiani. Inoltre, le squadre che risultano sotto i 500 mila euro l’anno sono circa 8, mentre quelle tra i 500 e 700 mila sono 6″. Ma Lorenzo Casini, dopo aver dichiarato questo, continua il suo discorso contro l’attuale decreto: ” Allora la mia domanda è come mai questi numeri sono ignorati e favorisce solo alcune squadre?”. Di qui, anche Umberto Calcagno dice la sua: ” Abbiamo chiarito davanti alla politica, ma perchè quella diversità sul trattamento fra squadre non si considera anche come quella che viene dall’estero e chi in Italia? “.
Legati alla politica
Dopo tutto questo, anche Andrea Rossi, del Pd, dice la sua risposta commentando: ” Il decreto crescita fa parte dell’ aiuto dello Stato al mondo del calcio per via della pandemia che comunque può penalizzare quelle società che hanno evitato i costi per ricostruire il calcio “. Ma nello stesso tempo, Andrea Rossi ha confermato anche di cambiare le norme del Decreto Crescita perchè alla fine non è una valida soluzione per lo sport del calcio.