A partire dalle sfide delle semifinali con Francia, Belgio, Inghilterra e Croazia, il calcio Mondiale si è trasformato in una competizione Europea. Potrebbe essere un segnale di ripresa per tutto il calcio europeo? In attesa della finale di domenica 15 luglio disponibile su promorally.it sono arrivate le prime grandi risposte. Il mondiale è europeo, una competizione che poco o nulla considerava le semifinaliste si è ritrovata orfana delle squadre con i più pagati e più forti al Mondo e via allora, competizione dopo competizione, i vari Portogallo, Spagna, Germania, Argentina, Brasile.
La considerazione sul trend
Quello di Russia 2018 prima di iniziare portava con se, rispetto agli altri mondiali, un diverso senso di ovvietà, (oltre alla rovinosa ed eclatante eliminazione dell’Italia prima della partenza per la Russia) . Sembrava quasi tutto programmato e più di un torneo mondiale sembrava si trattasse di un copione ben scritto e recitato da tutte le comparse, a fare da spalla a un Messi o un Neymar, palesi eroi uno di una carriera che raggungese il culmine, l’altro del nuovo che avanza. E invece stappati i copioni e scesi incampo ogni nazionali ha dimostrato di non voler affatto lasciare la competizione e di non sentirsi inferiore a nessuno.Con questi comportamento abbiamo assistito a partite più che memorabili sia per la qualità di gioco che per la velocità, sia per l’andamento che per le sorprese.
Europa caput mundi
Il dato da cui ripartire e riflettere il 16 luglio è proprio questo: Quale azione reazione ci sia dietro. È una fase finale di un continente che lascia spazio al globale e a Qatar e Cina? Ci siamo ripresi le nostre radici e ci siamo ripresi la paternità di uno sport che è e forse resterà fatto da europei? Il talento e il ballo sud americano non bastano più per questo calcio? Disciplina e allenamento sono ancora importanti? Potrei continuare per righe e righe con le domande. Ma forse sarà meglio goderci questa finale europea e goderci per qualche mese l’indiscusso podio del vecchio continente in un mondiale e in un calcio che ormai ci credeva fuori dal gioco e fuori dai piani per il futuro.