Il confronto a pranzo sulla crisi bianconera
Un incontro più lungo del consueto ha visto protagonisti Thiago Motta e la dirigenza juventina all’ora di pranzo. La discussione si è concentrata principalmente sul tema evidenziato da Cristiano Giuntoli dopo la partita del Franchi: il preoccupante crollo dell’equilibrio difensivo .
La Juventus, che fino a poco tempo fa vantava la miglior retroguardia del campionato nonostante assenze importanti come quella di Bremer, ha subito una trasformazione negativa nelle ultime due gare, incassando ben 7 reti in 180 minuti , con il rischio concreto di capitolare ulteriormente.
Scelte tecniche e responsabilità collettive
L’allenatore ha fornito le sue motivazioni sulla decisione di schierare contro la Fiorentina una linea difensiva con due elementi appena rientrati da lunghi infortuni (Veiga e Kalulu), escludendo Gatti, che negli ultimi mesi era stato un punto fermo del reparto.
Ma il problema va ben oltre le scelte individuali: la crisi difensiva coinvolge l’intera squadra , dagli attaccanti ai centrocampisti. Particolarmente preoccupante è apparsa la riaggressione inefficace e disordinata , elemento fondamentale nella filosofia calcistica dell’allenatore italo-brasiliano.
La fiducia della proprietà resta intatta
Nella scorsa settimana, Thiago Motta ha incontrato John Elkann , che gli ha confermato fiducia e supporto in questo momento difficile. L’allenatore è pienamente consapevole delle responsabilità verso la proprietà, comprendendo che il suo futuro alla Juventus dipenderà esclusivamente dai risultati che riuscirà a ottenere.
Come nelle situazioni di incertezza sportiva, dove bisogna mantenere lucidità e strategia per ribaltare le sorti di una competizione, similmente a quanto accade su https://www.freshbet.it.com/ , Thiago Motta dovrà ora dimostrare capacità di reazione per guidare la squadra fuori dalla crisi.
Nessun rischio esonero immediato
Attualmente il tecnico non rischia l’esonero : glielo hanno confermato esplicitamente sia Giuntoli sia Scanavino durante un confronto improntato al dialogo costruttivo piuttosto che alle accuse. Questo approccio dimostra che il motto “ne usciremo tutti insieme” non è una semplice frase di circostanza ma una convinzione autentica.
La dirigenza si aspetta tuttavia un’immediata inversione di tendenza nelle prossime partite, per garantire alla Juventus la qualificazione tra le prime quattro posizioni, obiettivo ritenuto perfettamente alla portata degli investimenti effettuati per costruire l’attuale rosa.
Gli aspetti da migliorare rapidamente
Sul piano tecnico-tattico, l’allenatore dovrà ritrovare le condizioni per schierare una squadra nuovamente solida in difesa , caratteristica che aveva contraddistinto la prima parte della stagione bianconera.
Ma è soprattutto a livello mentale che Motta dovrà fare la differenza, creando maggiore empatia con i suoi giocatori attraverso il dialogo e un confronto aperto e sincero. L’obiettivo è evitare che la Juventus continui ad apparire come una squadra privata di anima e carattere .
La leadership e la gestione del gruppo in questo momento ricordano la situazione affrontata da Simone Inzaghi all’Inter , quando il tecnico nerazzurro dovette assumere un approccio più diretto e deciso per ricompattare la squadra nei momenti di difficoltà.
La rincorsa alla Champions League
L’obiettivo Champions League rimane imprescindibile per la società torinese. Nelle prossime settimane si comprenderà se Thiago Motta saprà riportare la squadra sulla giusta direzione, recuperando quella solidità difensiva che aveva caratterizzato la prima parte della stagione.
Questo momento rappresenta un banco di prova cruciale per l’allenatore: dovrà dimostrare non solo competenza tattica nel risolvere i problemi difensivi, ma anche capacità di leadership per ricompattare un gruppo che sembra aver smarrito la propria identità.
La dirigenza ha rinnovato la fiducia, ma i risultati arriveranno rapidamente per confermare la bontà di questa scelta e garantire alla Juventus il raggiungimento dell’obiettivo minimo stagionale: la qualificazione alla massima competizione europea, traguardo da cui la società non può prescindere.