Ngonge dal Napoli al Torino: tutto quello che sappiamo sull’accordo a sei cifre

Cyril Ngonge è pronto a scrivere un nuovo capitolo della sua carriera. Dopo una stagione in chiaroscuro con il Napoli, l’attaccante belga si trasferisce al Torino con la formula del prestito oneroso da 1 milione di euro e un’opzione di riscatto fissata a 11 milioni. Il giocatore ha già dato il suo assenso al passaggio in granata, e tutto fa pensare che l’ufficialità sia imminente. L’operazione, confermata anche da Fabrizio Romano, prevede un contratto quadriennale per l’ex Hellas Verona. Si tratta di un’operazione da dodici milioni complessivi, che testimonia la volontà del Toro di investire sul talento ancora inespresso del classe 2000.

Il vero collante di questa trattativa è rappresentato dal rapporto tra Ngonge e Marco Baroni, tecnico granata e vecchia conoscenza del belga. Sotto la guida dell’allenatore toscano, infatti, Ngonge aveva vissuto i suoi mesi migliori in Serie A, mettendosi in mostra con l’Hellas Verona nella stagione 2022/23. Il sistema di gioco del Toro – che prevede spesso l’impiego di esterni offensivi con libertà d’azione – può adattarsi bene alle caratteristiche di Ngonge, un attaccante brevilineo, rapido e con un ottimo tiro di sinistro. Per questo motivo il trasferimento a Torino non è solo un’operazione di mercato, ma una seconda chance professionale, costruita su basi tecniche e relazionali solide.

Napoli, un’esperienza da dimenticare (o da usare per crescere)

Ngonge era stato acquistato dal Napoli nel gennaio 2024, quando il club azzurro aveva deciso di puntare su di lui per dare nuova linfa al reparto offensivo. Tuttavia, l’esperienza si è rivelata complicata fin dall’inizio.

In azzurro ha totalizzato 35 presenze, ma la maggior parte da subentrato. Solamente 3 i gol messi a referto, accompagnati da un assist. Dopo un’apparente svolta – la doppietta in Coppa Italia contro il Palermo – il talento belga è tornato nell’anonimato, chiuso da una concorrenza agguerrita e da scelte tecniche che non lo hanno mai davvero valorizzato.

Con l’arrivo di Antonio Conte, la situazione non è migliorata: solo 348 minuti in campo nell’ultima stagione, un bottino troppo scarno per chi voleva confermarsi ad alti livelli.

L’identikit di Ngonge: talento in cerca di costanza

Ngonge è nato a Uccle, in Belgio, il 26 maggio 2000. Il calcio è nel suo DNA: il padre Michel ha giocato da professionista in diverse squadre tra Francia e Inghilterra. Cyril ha mosso i primi passi nello Standard Liegi, prima di trasferirsi al Club Bruges. Dopo varie esperienze nei Paesi Bassi (PSV, Waalwijk, Groningen), è approdato in Italia nel 2023.

A Verona ha trovato l’ambiente ideale per esplodere: 9 gol in 33 presenze, prestazioni convincenti e la consacrazione come uno degli esterni più vivaci del campionato. Ala destra naturale, ama accentrarsi e calciare col mancino. Può agire anche da seconda punta, ruolo che potrebbe tornare utile nel modulo del Torino.

La sua scheda lo descrive come un giocatore da fantacalcio interessante: ha fiuto per il gol, sa saltare l’uomo e ha già dimostrato di saper reggere la pressione delle partite decisive. In un contesto che gli dia fiducia, può tornare protagonista.

Torino, scommessa calcolata: aspettative e quote

L’arrivo di Ngonge si inserisce nella strategia del Torino di costruire una squadra competitiva senza svenarsi. Il club di Urbano Cairo, dopo una stagione a luci e ombre, ha scelto di confermare Baroni e di investire su profili giovani ma già testati in Serie A. Ngonge rientra perfettamente in questa logica.

Secondo le quote antepost dei bookmaker, i granata non sono candidati a una corsa per le coppe europee, ma si collocano in una fascia medio-alta del campionato. La quota per un piazzamento in top 7 si aggira intorno al 6.00 (Su Winsane.it.com), mentre quella per una salvezza tranquilla è considerata quasi certa.

Il Napoli, dal canto suo, parte invece tra le favorite per lo scudetto secondo i principali operatori. La quota per la vittoria finale oscilla tra 4.00 e 5.00, subito dietro Inter e Juventus. L’arrivo di Conte ha ridato entusiasmo, ma resta il rebus legato alla ricostruzione offensiva, con diversi giocatori in partenza.

Una nuova partenza per entrambi

L’operazione Ngonge rappresenta un punto di svolta sia per il giocatore che per le due squadre coinvolte. Il Napoli libera un elemento fuori dal progetto e incassa una cifra interessante in caso di riscatto. Il Torino, invece, aggiunge al proprio attacco un profilo potenzialmente esplosivo a costi contenuti.

Per Ngonge, il ritorno sotto Baroni è molto più di un ritorno al passato: è una possibilità concreta di riscatto. Con la fiducia dell’ambiente e il giusto spazio, l’ex Verona può davvero tornare a fare la differenza.

Il tempo dirà se il belga riuscirà a ritrovare quella brillantezza che aveva incantato tifosi e addetti ai lavori. Di certo, il contesto giusto ora ce l’ha. E la Serie A è pronta a rivedere il vero Ngonge.

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